Disidratazione e guida: i rischi
sabato, 20 febbraio 2016 17:49
La mancata reintegrazione dei liquidi persi è paragonabile alla guida in stato di ebbrezza: ecco il perché.
Un recente studio scientifico svolto nel Regno Unito, intitolato “Disidratazione e guida”, evidenzia come una leggera disidratazione porti a commettere lo stesso numero di errori compiuti da chi si mette al volante sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti.
Undici uomini con un’età compresa tra i 18 e i 26 anni sono stati reclutati per partecipare a due test sperimentali di due giorni ciascuno. I test sono stati condotti alternando situazioni di idratazione adeguata (con l’assunzione di almeno 2,5 litri di liquidi) a situazioni di leggera disidratazione, in cui il massimo di liquidi ingeriti toccava i 625 millilitri.
Attraverso l’uso di un simulatore di guida che riproduceva un percorso monotono e ripetitivo, ai partecipanti è stato chiesto di guidare per due ore, riportando tutti i possibili segnali che possono causare un incidente (oltrepassare la linea bianca o passarci sopra con una ruota etc.). Quando questi erano opportunamente idratati il rischio di incidente era del 47%, percentuale che si innalzava a più del doppio (101%) nei casi di disidratazione.
Il livello di errori riportati è risultato essere pari a quando si guida in stato di ebbrezza, limite che in Inghilterra è stabilito al 0,08% : un campanello d’allarme che mette in guardia soprattutto nei periodi più caldi dell'anno.
La ricerca richiama quindi l’attenzione su una problematica dapprima non considerata che dovrebbe invece acquisire maggior rilievo, perché risulta essere tanto pericolosa quanto alcol e droghe, che costituiscono due delle maggiori cause di sinistro stradale. Insomma, se vi mettete al volante portate con voi una bottiglietta d’acqua. Si suggerisce inoltre di consumare diversi tipi di bevande, come il caffè, i succhi o il latte, formati per oltre l’85% di acqua, e di fare una sosta ogni due ore per reidratarsi e sgranchirsi le gambe.